
Amazon, Apple, Facebook, Microsoft e Alphabet: sono le cinque sorelle dell’hi-tech. Di più: sono tra le società più grandi e ricche del mondo non solo (quasi per DNA) tecnologicamente avanzate. La loro crescita in questi anni è stata esponenziale, con capitalizzazioni di mercato e finanziarie da capogiro. Eppure, nonostante le loro somiglianze, ognuna di esse presenta ripartizioni dei flussi di cassa e traiettorie di crescita molto diverse. Alcune hanno creato e sviluppato un mix diversificato di applicazioni, servizi, prodotti. Ma il filo rosso che le accomuna è uno: sono ricchissime.
Il boom tecnologico delle cinque sorelle
La crescita esponenziale delle cosiddette “Big Tech” ha sostanzialmente e di fatto eclissato le storiche “Big Oil”, oltre che altri rinomati gruppi industriali. La forza propulsiva delle “Big Tech” ha spostato anche il baricentro finanziario e delle borse: basta vedere il boom registrato a New York dal Nasdaq, con l’indice che ha raggiunto la soglia del record. Per Amazon, Apple, Facebook, Microsoft e Alphabet una parte però sostanziosa del patrimonio non è soltanto legata ai dollari: bensì ai big data di cui sono in possesso. Non solo numeri che generano o vengono utilizzati per alimentare algoritmi e tutto quanto ne consegue. Sotto ogni profilo, visto le recenti problematiche legate alla mancata gestione e riservatezza dei medesimi.
Le performance di Amazon, Alphabet e Microsoft
Benché siano nel mirino degli organi di controllo l’attivismo delle cinque sorelle dell’hi-tech non conosce sosta. Al pari della capacità di fabbricare soldi, o meglio ricavi, cioè utili. L’aumento del volume d’affari è vorticose. Le performance del 2019, ad esempio, hanno visto Amazon, il gruppo capitanato da Jeff Bezos, incasellare ricavi delle vendite online e dei servizi di terze parti sono in aumento di quasi 30 miliardi di dollari, mentre Amazon Web Services e Amazon Prime hanno registrato un aumento dei ricavi combinati di 15 miliardi miliardi di dollari. Per Alphabet, le entrate pubblicitarie mediante Google sono cresciute di 20 miliardi di dollari, mentre Google Cloud (in espansione) è cresciuto nel proprio segmento di 8,9 miliardi di bigliettoni verdi. E ancora: per Microsoft, la crescita del cloud computing e dei servizi ha portato a maggiori entrate in quasi tutti i segmenti. In particolare, quelli di Azure ha superato quella di Office e Windows per diventare la più grande quota di entrate dell’azienda.
Facebook, la forza dell’advertising e gli utili di Apple
L’advertising ha guidato il boom di Facebook con entrate in incremento nell’ordine di 20 miliardi di dollari. Infine, Apple. La casa di Cupertino, più che in termini di ricavi, è sotto i riflettori dal momento che, con un utile netto di 55,2 miliardi di dollari, spicca per reddito netto sia nella capitalizzazione di mercato. Più in generale, i giganti dell’hi-tech hanno messo insieme entrate per quasi 900 miliardi di dollari nel 2019. Stiamo parlando di un valore al di sopra del Pil di alcune nazioni che fanno parte del G20. Per capirci, potremmo parlare di una realtà che si collocherebbe davanti all’Arabia Saudita e di poco alle spalle dei Paesi Bassi. Considerando che a seguito della pandemia (e del perdurare in diverse aree del mondo) è aumentato il fabbisogno di tecnologia nel 2020, quali traguardi potranno raggiungere le cinque sorelle dell’hi-tech?