Amazon: accordo con l’Unione Europea per la tutela dei dati dei venditori

Amazon ha trovato un’intesa con l’Unione Europea sulla scottante materia legata alla tutela dei dati dei venditori. O meglio, il colosso dell’e-commerce si è impegnato ad agire contro l’uso improprio dei dati aziendali non pubblici dei venditori indipendenti al fine di evitare possibili favoritismi proprio per quei player del market place che utilizzano i servizi di logistica e consegna erogati dalla stessa Amazon.

Amazon e gli impegni formali con L’Unione Europea

A seguito delle due indagini formali attivate dall’Antitrust di Bruxelles (prima nel 2019 e poi nel 2020) il gruppo fondato da Jeff Bezos ha assunto impegni formali, con l’obiettivo di non incorrere in pesanti e possibili sanzioni, a fronte di una distorsione delle logiche di mercati e della concorrenza. Infatti, l’Unione Europea aveva messo sotto precisa osservazione i criteri attuati da Amazon per selezionare l’attribuzione della cosiddetta della ‘Buy Box’, spingendo il programma fedeltà ‘Prime’ da parte dei venditori indipendenti. L’iniziativa comunitaria – a seguito delle prime proposte formalizzate dal gruppo del commercio online – è stata prima vagliata e successivamente è divenuta anche oggetto di confronto con altri player coinvolti fino allo scorso mese di settembre. A fronte della consultazione della Commissione, Amazon ha implementato la “promessa”, ribadendo anche la volontà di “migliorare la presentazione della seconda offerta della Buy Box concorrente”. 

Il rischio delle sanzioni e il caso Italia

Tali impegni assunti pertanto risultano sia giuridicamente vincolanti sia in vigore tutti i mercati attuali e futuri di Amazon all’interno dell’Unione Europea. Vale inoltre la pena ricordare che ove Amazon violasse le “promesse” assunte potrebbe incorrere in una sanzione per un ammontare fino al 10% del fatturato totale annuale. O in una penale del 5% al giorno del proprio fatturato quotidiano per ogni giorno di mancato rispetto degli impegni assunti. Nota finale dedicata all’Italia. Il nostro Paese è escluso relativamente gli impegni concernenti la Buy Box e a Prime dal momento che è già intervenuta l’Agenzia Garante del Mercato della Concorrenza attraverso un provvedimento ad hoc nel novembre dello scorso anno 2021. A fonte dell’intesa perfezionata con l’Unione Europea, Amazon, in una nota ha dichiarato: “Siamo lieti di aver trovato una soluzione alle richieste della Commissione Europea e di avere chiuso questi casi. Pur continuando a non essere d’accordo con molte delle conclusioni preliminari. Ci siamo impegnati in modo costruttivo per poter continuare a servire i clienti in tutta Europa e supportare le 225 mila piccole e medie imprese europee che vendono attraverso i nostri negozi”.